Resident Evil Wiki
Advertisement
Resident Evil Wiki

Sheva Alomar è un personaggio della serie Resident evil, che appare per la prima volta in Resident Evil 5 come

Sheva Alomar

partner di Chris Redfield.

Agente della divisione occidentale dell’Africa della B.S.A.A, prova un odio intenso verso il bioterrorismo in quanto le ha rovinato la vita quando era bambina, cosa che l’ha spinta ad unirsi alla B.S.A.A

Biografia

Infanzia

Nata nel 1985, in una povera famiglia africana in una cittadina industriale, sede dello Stabilimento Umbrella 57. Come in molte altre cittadine industriali lo stabilimento era essenziale per l'economia, e l’80% degli abitanti vi lavorava, compresi i genitori della ragazza. Pur essendo piuttosto bassa, la paga dei genitori assicurò a Sheva un'infanzia felice. All’età di otto anni la sua vita cambia drasticamente, sentendo una sirena e vedendo levarsi un fumo nero della fabbrica, Sheva decise di recarvisi essendo preoccupata per i suoi genitori, ma trovò l'entrata bloccata e degli strani avvolti in tute protettive e con il volto nascosto da maschere.

Trovandosi i fucili puntati conto comprese la gravità della situazione, ma fortunatamente veene aiutata da un vicino che riuscì a ricondurla a casa senza farsi notare, mentre le unità speciali della Umbrella Corporation giustiziavano tutti gli adulti della città. Due giorni dopo l'incidente, arrivò a casa sua lo zio, che dopo averle detto della morte dei genitori decise di portarla con se, sperando in un risarcimento da parte della Umbrella. Questo risarcimento non arrivò mai, e ben presto gli zii, che avevano altri sette figli da sfamare, si ritrovano impossibilitati a nutrirla. Affamata e convinta che in realtà i suoi genitori fossero ancora vivi si avventurò da sola nella savana.

La vita coi guerriglieri

Sul punto di morire di fame, Sheva venne salvata da un guerrigliero antigovernativo che la prese sotto la sua ala protettiva, fornendole cibo e un rifugio. Venne anche informata sulla verità dietro l’incidente della fabbrica: in realtà non era stato un incidente, l’Umbrella utilizzava lo stabilimento per produrre e testare armi biologiche, cosa di cui i lavoratori erano all’oscuro. Dopo aver terminato di effettuare i loro test, fece in modo di occultare tutta la vicenda con l'assistenza dell'esercito governativo, che distrusse la fabbrica e l'intero circondario, cancellando dalla faccia della terra la cittadina natale di Sheva. A queste notizie la ragazza fu preda di una rabbia sconfinata, iniziò a odiare la Umbrella che considerava responsabile della morte dei suoi, e anche il governo che aveva ceduto senza opporsi alle richieste della Umbrella, decidendo così di unirsi ai guerriglieri nella loro lotta contro il governo. Sheva rimase con i guerriglieri per sette anni, avendo come compito principale quello di recarsi in città e acquistare scorte per il gruppo, riuscendo a passare inosservata proprio perché era una ragazzina.

La svolta

Un giorno, durante una delle sue abituali visite in città, venne fermata da un misterioso individuo che le consegnò un messaggio per poi sparire. Leggendolo venne a conoscenza di come i guerriglieri intendessero ricorrere ad armi biologiche, acquistandole dalla Umbrella, per condurre un attacco terroristico su ampia scala, in grado di rovesciare il governo. Nel messaggio le veniva chiesto di aiutarli ad impedire la trattativa, e che se credeva a quanto scritto si sarebbe dovuta recare alla chiesa del villaggio. Seguendo il suo istinto decise di recarvisi, trovando ad aspettarla lo stesso uomo del biglietto ed un altro uomo che indossa un completo senza cravatta. L'uomo del completo le spiegò chiaramente ciò che voleva, vale a dire la cattura del rappresentante della Umbrella, e per far ciò necessitava dell’aiuto di Sheva. Indipendentemente dall’esito positivo o meno della missione gli promise che non avrebbero torto un capello a lei o ai suoi compagni guerriglieri. Sheva accettò, ma prima chiese all’uomo col completo: “E cosa le fa pensare che una ragazzina quindicenne sia in grado di aiutarvi?" e l’uomo rispose: "Un giorno capirai che l'età ha ben poca importanza. La vita di una persona non dipende dalla sua età, ma dalle scelte che compie. Tu hai la possibilità di combattere per qualcosa che non riguarda solo te, ma il mondo intero. Considerata la posta in palio, puoi davvero ignorare la situazione?”..Sheva non avrebbe mai dimenticato quelle parole...

Tre giorni più tardi, la squadra delle forze speciali arrivò sul luogo dove si stavano svolgendo le trattative, Sheva portava addosso una microtrasmittente, così da consentire alla squadra in attesa di seguire il dipanarsi degli avvenimenti. L'operazione ebbe successo: il rappresentante della Umbrella venne velocemente catturato e trascinato via. Mentre Sheva e i guerriglieri furono portati al Consolato statunitense, per poi venire rilasciati due giorni più tardi senza che venisse loro mossa alcuna accusa, proprio come da promessa. Riconoscendo le capacità di Sheva, o forse mosso da compassione, l'uomo del completo le offrì la possibilità di ricominciare da capo in America, e la ragazza accettò volentieri.

La B.S.A.A

Poco dopo essere giunta in America, l'intelligenza e la determinazione di Sheva si fecero rapidamente evidenti e la ragazza fu in grado di imparare a parlare l'inglese come una madrelingua in soli sei mesi. In seguito si iscrise all'università, laureandosi con il massimo dei voti. Dopodiché, il rappresentante del governo statunitense che l’aveva portata in America le propose di unirsi all'appena fondata Bioterrorism Security Assessment Alliance, anche detta B.S.A.A. Sheva completò il suo addestramento di base e venne assegnata all'unità di Josh Stone, dove per otto mesi si sottopose ad estenuanti allenamenti nelle arti marziali e nell'uso di armi da fuoco. La ragazza venne scelta come agente della B.S.A.A e assegnata alla divisione dell'Africa Occidentale.

L'incidente nel Kijuju

Nel 2009, Sheva viene assegnata come partner dell'agente americano Chris Redfield nella missione di cattura di Ricardo Irving, mercante di armi biologiche, all'interno della zona autonoma di Kijuju. Una volta arrivato sul posto Sheva conduce Chris da [Reynard Fisher]], che consegna loro l’equipaggiamento e le coordinate dove avrebbero trovato Irving. I due scoprono che gli abitanti di Kijuju sono stato infettati da un tipo più evoluto di Las Plagas, la Plagas Tipo 2, e a causa di questo attaccano i due agenti non appena li vedono. Riusciti a raggiungere la piazza dell’assemblea pubblica del villaggio trovano Fisher catturato dagli abitanti che hanno intenzione di giustiziarlo, Chris e Sheva non possono fare altro che assistere all’esecuzione da parte del Majini Boia, per essere poi scoperti ed attaccati da un’orda di Majini. Quando la situazione sembra disperata arriva in loro aiuto Kirk Mathison, che con il suo aereo riesce ad eliminare tutti i majini presenti e ad aprirli una via di fuga. Ricevono poi una richiesta d’aiuto dal Team Alpha della B.S.A.A che è attaccata da una misteriosa creatura, e quando raggiungono la squadra trovano tutti morti al di fuori del comandante Dan DeChant. L’uomo è però ferito gravemente, ma prima di morire spiega che Irving è fuggito e che era tutta una trappola, e consegna a Chris un dischetto su cui si trovano i dati relativi alle trattative di Irving.

Mentre i due agenti decidono di proseguire, vengono attaccati nei pressi di una fornace da una creatura chiamata Uroboros, responsabile dello sterminio del Team Alpha, che dopo uno scontro riescono ad eliminare. Superato anche questo ostacolo proseguono, ma si trovano ad affrontare orde di majini armati di bastoni, asce, e addirittura da Majini con motosega, Adjule e Giran Majini, riuscendo a cavarsela anche grazie all’aiuto di Kirk. Sfortunatamente l’uomo viene attaccato da uno sciame di Kipepeo che abbattono l’aereo, Chris e Sheva si dirigono immediatamente sul luogo dello schianto, trovando il cadavere di Kirk e venendo attaccati da Majini su motocicletta, ma fortunatamente arriva in loro soccorso il Team Delta, capitanato da Josh Stone, che elimina i majini. Quando è tornata la calma Josh spiega ai due che Irving si è diretto verso la zona mineraria, e consegna loro il file contente le informazioni, nel quale Chris trova una foto raffigurante la sua vecchia partner Jill Valentine.

Con l'aiuto di Sheva, Chris trova Irving nella zona mineraria, il quale però riesce a scappare grazie all'aiuto di una donna con un mantello ed una maschera sul volto. Partono all’inseguimento,ma Irving scaglia contro di loro un nuovo tipo i B.O.W chiamato Popokarim che riescono nuovamente ad abbattere. Vengono raggiunti Dave Johnson, membro del Team Delta, che li fa salire sul fuoristrada per condurli dal resto del Team, ma durante il tragitto vengono attaccati da un’orda di majini sulle motociclette o su camion. Riescono a raggiungere gli altri membri della squadra solo al calar della notte, ma gli aspetta un’orribile sorpresa: trovano i cadaveri dei soldati, tranne quello di Josh, e Dave viene improvvisamente attaccato ed ucciso da una creatura gigantesca chiamataNdesu. Per l’ennesima volta riescono a fermare la creatura dopo un duro scontro.

A questo punto Chris dice a Sheva che sarebbe meglio se tornasse indietro, e quando la donna gli dice che lo stesso vale per lui le risponde che ha degli affari personali da sbrigare, che la sua partner Jill dichiarata morta anni prima è in realtà ancora viva. Sheva decide di andare con lui, quando Chris le spiega che da quel momento saranno solo loro due gli risponde che sarà sua partner fino alla fine, e i due salgono su una airboat diretti allo stabilimento petrolifero nelle paludi.

Durante la traversata delle paludi si confidano il loro passato andando a rafforzare la loro amicizia, Sheva gli spiega come è nato il suo odio per il bioterrorismo dopo la morte dei genitori per via della Umbrella, e Chris le racconta di come tre anni prima Jill avesse sacrificato la sua vita per salvarlo da Albert Wesker durante una missione. Per raggiungere lo stabilimento devono però scontrarsi con gli indigeni della Tribù Ndipaya, divenuti anch’essi majini per via della Plagas Tipo 3. Tra trappole mortali e Majini Giganti riescono faticosamente a raggiungere la loro meta, e ad incontrare Josh, che si unisce a loro nella ricerca di Irving. Dopo un ulteriore tentativo di Irving di uccidere gli agenti facendo esplodere lo stabilimento, che non avrà successo, hanno un ultimo confronto sulla nave in cui si trova. Ormai instabile mentalmente per la perdita di importanti armi biologiche a causa dei due agenti, decide di iniettarsi la Plagas di controllo consegnatogli dalla donna mascherata, trasformandosi in una creatura simile ad un Kraken. Viene definitivamente sconfitto da Chris e Sheva, e prima di morire rivela loro della presenza di alcune caverne dove avrebbero trovato le loro risposte.

Fidandosi di quanto detto da Irving raggiungono le caverne, dove trovano delle rovine con dei fiori misteriosi, da cui si scoprirà derivare il Virus Progenitor, delle casse col logo della Umbrella e delle tende appartenenti alla Tricell. Nel frattempo la scena si sposta su una donna intenta a somministrare ad un redivivo Wesker un siero, per poi essere interrotti dalla misteriosa donna mascherata che li avverte dell’arrivo dei due agenti. Continuando l’esplorazione delle rovine si ritrovano ad affrontare altri majini della tribù Ndipaya e le trappole da loro preparate, riuscendo a raggiungere un ex-laboratorio della Umbrella ora sotto il controllo della Tricell, dove trovano una enorme sala circondata da capsule nella quale vengono conservati i soggetti per i loro esperimenti. Chris digita sul monitor di ricerca il nome di Jill, ma la piattaforma non fa in tempo ad arrivare alla sua capsula perché viene fermata da una B.O.W., denominata U-8., che tenta di ucciderli. I due riescono ad eliminare la creatura e la piattaforma si rimette in movimento fino alla capsula di Jill, tuttavia una volta aperta scoprono che all'interno è vuota e Jill è sparita. Sul monitor di ricerca compare la misteriosa donna vista con Wesker, che Sheva riconosce essere Excella Gionne, CEO della filiale africana della Tricell, la quale nega di conoscere Jill quando Chris le chiede dove sia. I due riescono a trovare Excella, ma questa li scaglia contro un nuovo tipo di Uroboros chiamato Uroboros Mkono, che riescono ad eliminare.

Superato il laboratorio arrivano in una base missilistica, dove sono costretti ad affrontare orde di majini armati con mitra e lancirazzi,e anche i letali [[Gantling Majini], riuscendo ad uscirne vivi fino ad arrivare in altre rovine. Qui i due riescono a trovare di nuovo Excella, questa volta accompagnata da Albert Wesker e dalla misteriosa donna mascherata. Chris chiede a Wesker che cosa sia successo a Jill, e in quel momento Wesker toglie il capuccio alla donna che si rivela essere proprio Jill Valentine, che obbedisce ai suoi ordini e non sembra riconoscere l’amico. Mentre Excella si dirige verso la nave dove si trova il Virus Uroboros, con il quale Wesker avrebbe contaminato l’intero globo, Chris e Sheva sono costretti ad affrontare rispettivamente Wesker e Jill, che mostrano la loro superiorità rispetto ai due agenti. Dopo pochi minuti Wesker decide di andarsene, il duo lo insegue, ma interviene Jill in sua difesa.

Chris prova a far ragionare Jill, che sembra rientrare in se, per ciò Wesker, anche se sorpreso, aumenta la potenza di un dispositivo che ha applicato sul petto della donna per farla sottomettere alla sua volontà, tramite un composto chiamato P30, e che le provoca dolore nel caso non segua i suoi ordini. Dopo che se ne và Chris e Sheva riescono a togliere il dispositivo dal petto di Jill, che tornata in sé si scusa con loro e gli intima di correre a fermare Wesker o per il mondo sarà la fine. Sebbene Chris sia riluttante a lasciarla sola, perché preoccupato per la sua salute, decide di proseguire con Sheva.

I due raggiungono la nave in cui Excella e Wesker si sono imbarcati e, dopo aver combattuto di nuovo le orrende creature presenti, i due trovano Excella in una stanza piena di fiori, gli stessi delle rovine, che cerca di scappare con due valigette contenenti delle siringhe. Chris colpisce una delle valigette che cade a terra e Sheva, una volta che Excella è fuggita, raccoglie una delle siringhe ritenendola importante dal momento che Excella stava tentando di portarle via. Su uno dei ponti della nave hanno il confronto finale con Excella: trovata la donna agonizzante accanto a cadaveri di decine di majini, scoprono che Wesker ha iniettato ad Excella il virus Uroboros, ma che questi l’ha rigettata. Dalla bocca della donna fuoriescono una miriade di tentacoli, che inglobano i cadaveri dei majini, andando a formare un gigantesco mostro chiamato Uroboros Aheri, che attacca i Chris e Sheva. Inizialmente sembra avere la meglio sui due, ma grazie ad un laser satellitare riescono ad eliminare la creatura.

Mentre proseguono la ricerca di Wesker vengono contattati da Jill, che rivela loro il punto debole di Wesker: la necessità di somministrarsi regolarmente un siero, chiamato PG67A/W, che se somministrato in quantità eccessiva lo avrebbe indebolito. Chris e Sheva riescono a trovare Wesker e dopo un combattimento riescono a iniettargli il siero contenuto nella siringa raccolta in precedenza da Sheva. Wesker è visibilmente indebolito, ma riesce a scappare sul suo jet carico di uroboros, inseguito dai due. Una volta sull’aereo riescono faticosamente a buttare Wesker fuori dall’aereo, che finisce per schiantarsi su un vulcano. Il loro nemico però non è ancora morto, e ancora più determinato a uccidere sia Chris che Sheva decide di infettarsi con l’Uroboros, che lo muta in una

File:Chris Sheva and Jill.png

Chris e Sheva danno il colpo di grazia a Wesker con dei lanciarazzi

creatura con un enorme artiglio e ricoperta di tentacoli mantenendo però la sua coscienza.

I due agenti vengono divisi, inizialmente Wesker insegue Chris, ma quando Sheva inizia a sparare alla sua schiena, dove si trova il suo punto debole, rivolge su di lei le sue intenzioni omicide. Chris riesce a correre in soccorso della partner, ed insieme riescono ad gettare Wesker nella lava. Arrivano in elicottero anche Jill e Josh, che lanciano al duo una scaletta, ma mentre stanno salendo Wesker fuoriesce dalla lava, e con uno dei suoi tentacoli cerca di far cadere l’elicottero. Una volta saliti in cima Sheva nota due lanciarazzi, ne passa poi uno a Chris e insieme eliminano una volta per tutte lo storico nemico. Infine si vede Chris insieme a Sheva, Jill e Josh a bordo dell'elicottero che ritornano a casa, con Chris che chiedendosi se vale la pena di combattere per un futuro senza paura risponde di sì.

Curiosità

  • Sheva è inizialmente giocabile solo nella co-op online e off-line con schermo condiviso. Quando si completa il gioco per la prima volta, il giocatore può giocare in modalità singola usando Sheva.
  • Sheva è il primo personaggio mancino della serie. Gli sviluppatori hanno deciso così per far in modo che la telecamera sia diretta sul braccio sinistro e che punti dalla parte opposta di Chris.
  • Il tatuaggio di Sheva, un disegno tribal con la scritta “shujaa” nel mezzo, significa “guerriero” o “eroe” in Swahili e “coraggioso” in Arabico
  • L’aspetto di Sheva si basa sullìattrice australiana Michelle Van der Water, ma la voce e I movimenti sono di Karen Dyer
  • Sheva è l’unico personaggio femminile ad avere una Magnum per qualunque dei suoi costumi in Mercenaries Reunion
  • In tutti i suoi costumi (BSAA, Clubbin', Tribal, Business, Fairy Tale) indossa high heels.
  • Il tatuaggio di Sheva appare solamente se viene indossato il costume principale o il Tribal
  • Se Sheva è affiancata da Josh Stone o Excella Gionne in Mercenaries Reunion, la sua mossa Impale Downed è sostituita dalla Double Fang
  • Sebbene non appaia in Resident Evil: The Mercenaries 3D, la sue due letali mosse, Knife Stab e Throat Slit, vengono utilizzate da Jack Krauser
  • Sheva è il solo personaggio femminile che utilizza un coltello durante le sue mosse (melee?) (Impale, Throat Slit e Double Fang)
  • Se il giocatore finisce il gioco a difficoltà normale e si iscrive o accede a Playstation Home, sarà ricompensato con una statuetta di Sheva
  • Sheva è l’unico personaggio di tutta la serie ad avere un calendario, che include i suoi 3 costumi originali (B.S.A.A, Clubbin,Tribal), rappresentata da Karen Dyer
Advertisement